La sezione di antichità egiziane del Louvre, con i suoi 55000 oggetti, è oggi la seconda collezione di arte egizia del mondo dopo quella conservata nel museo del Cairo.
La formazione del nucleo più antico, il Musée Charles X, si deve al re Carlo X che, nel 1824, si affidò alla guida illuminata di Champollion. Inizialmente comprendeva alcune statue che appartenevano alla collezione reale e le opere donate da Vivant Denon, uno dei savants che avevano accompagnato Napoleone nella spedizione in Egitto. A questo esiguo nucleo si aggiunsero, tra il 1826 e il 1828, le collezioni Salt e Drovetti e i reperti provenienti dalle campagne che lo stesso Champollion condusse in Egitto. La sezione egiziana occupava, lungo l'ala sud della Cour Carrée, solo quattro sale appositamente sistemate dall'architetto Pierre Fontaine e fastosamente decorate dai pittori del tempo con scene ispirate all'Egitto antico e alla spedizione napoleonica.
A partire dal 1850, sono stati venduti o donati al museo del Louvre numerosi monumenti che hanno arricchito la sezione egiziana: particolarmente importante fu l'acquisto, nel 1853, della collezione di Clot-Bey. Il Louvre promosse anche delle campagne di scavo, come quelle condotte da Auguste Mariette nel Serapeum di Memphis. Nei primi decenni del nostro secolo la collezione ha accolto materiali relativi alle fasi più recenti della storia egiziana: da Antinoe sono giunti i numerosi tessuti copti; dal Fayyum i famosi ritratti dipinti; da Baouit gli arredi di una chiesa paleocristiana. Nell'ambito del progetto Grande Louvre, che verrà ultimato nel 2000, alla collezione copta e a quella dell'Egitto romano è stato assegnato uno spazio espositivo autonomo. Un progetto di risistemazione è stato studiato anche per la sezione faraonica, che continuerà ad occupare la sede storica della Cour Carrée.